Dalle origini a oggi:
Dopo una gestazione di circa 3 anni finalmente è stato inaugurato domenica 29 settembre 2002 l’Oratorio di Roveredo in Piano (Pordenone), “una casa comune da amare”. Una casa grande che copre circa 1150 mq, ubicata in Piazza Roma 3 all’interno delle mura in sasso della canonica e proprio a ridosso della Chiesa di San Bartolomeo Apostolo. Questa grande casa comune, sin dalla sua nascita, viene gestita dal Gruppo Oratorio, formato da circa una decina di collaboratori che si riunisce circa tre volte al mese per organizzare le attività e gli spazi dell’Oratorio.
“Un sogno che dopo tanti anni si concretizza,
una realtà che prende vita per i bambini, giovani, adulti e famiglie;
luogo che diventerà punto di incontro, di formazione
e di preghiera ed anche di divertimento per tutta la Comunità”.
Era sintetizzato così sul programma della giornata inaugurale. La strada da percorrere sembrava lunga, difficile, ambiziosa eppure oggi, ognuno di noi può verificare se, ed in quale misura, il piano è stato rispettato. L’idea di un Oratorio non era del tutto nuova per Roveredo: novanta anni prima don Luigi Indri, il parroco dell’epoca ne aveva realizzato uno in via Garibaldi le cui dimensioni e le cui caratteristiche risentivano della difficile situazione economica e sociale dell’epoca, motivo per cui negli anni ’50 era stato di fatto abbandonato ma non dimenticato.
Il nuovo oratorio ha significativamente ripreso il nome San Pancrazio, il Santo a cui i roveredani avevano dedicato quello vecchio, disagiato ma pur importante punto d’incontro di tanti giovani di allora. Nell’agosto 2001 si trattò quindi di ripresentare l’idea a Roveredo per coinvolgere la comunità e ciò avvenne presentando l’oratorio come luogo di formazione, aggregazione e di divertimento. Il discorso fu molto chiaro: lì si gioca il futuro della nostra comunità e si gioca da oggi, da subito e per farlo è necessario muoversi su due fronti, uno di tipo economico e l’altro di tipo gestionale. Infatti tutti siamo stati chiamati e lo siamo tuttora ad offrire parte del nostro tempo nella gestione dell’oratorio, sia nell’organizzazione e animazione delle attività sia nella sorveglianza e nel funzionamento della struttura. Il presidente si augura che molti altri giovani di Roveredo si mettano a disposizione per le attività oratoriali cogliendo così l’opportunità di lavorare a vario titolo nella vigna del Signore. (la Voce di Roveredo, 2012)